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Un’estemporanea

Un circo colorato invade un posto, il quale si è candidato con una promessa adrenalinica: di soldi e classifica. Questo circo itinerante poggia i cavalletti, le tele e le speranze di riuscita in un angolo. C’è competizione, la concentrazione allarga le distanze tra persone nelle ore dedicate al concorso pittorico, c’è un inizio e c’è una fine che non coincide sempre con la riuscita di un quadro, l’esperienza, la tecnica affinata, gli escamotage furbeschi per rendere il proprio lavoro selezionabile, riducono il tempo d’esecuzione. L’idea di un quadro viene dettata dal regolamento, ma il solito paesaggio con pennellate suadenti ed una cornice dai colori e misure vistose creano una suggestionabilità, poco incline al rifiuto ad opera dei giudici. Non esiste una discussione su un qualcosa che viene definito insindacabile; quindi discutere sul gusto della giuria valutante, diventa tautologia. Si accetta con rassegnazione, quando il risultato è avverso o si sviluppa una riconoscenza alle competenze giudicanti, quando il risultato ci premia. Simboleggia l’immagine della “gavetta’’ di quelle esperienze formanti, attraverso le delusioni e le fatiche, quelle regole progressive che la vedono come una fase preparativa e spogliata dal sospetto: di privilegio o scorciatoia. Un passo dovuto per lasciare una traccia, un’impronta di serietà o un vestito per coprire la vergogna, per dei sospetti di irregolarità, allineati al montepremi; Il procedere in un direzione, al di là dalla pesantezza di queste considerazioni e dare all’esperienza, il tono leggero e la direzione, come una pennellata risolutiva e sicura che accende un quadro.

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UNA SENSAZIONE

Una “senza azione’’, un attimo ti attraversa, elabori nell’istante in cui la provi, rielabori nel momento in cui la ricordi. Un immagine, una sintesi di immediatezza, la tensione, il colore il soggetto da ritrarre l’azione non deve essere manipolata da tensioni razionali, dall’obbligo pratico e dalle istruzioni nell’eseguire un lavoro pittorico. Deve rimanere tutto il processo in uno stato di concentrazione, deve’essere un velo posto sopra un divano di una seconda casa, che preserva in uno stato di sospensione quel divano e non lo inquina, non lo sporca con la realtà scandita dal tempo lineare ma rimane intrappolato nell’idea primigenia. Pronto ad essere scoperto, svelato ritrova tutta quella forza sospesa e si utilizza.

Daniele Falzarano

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Il lupo della steppa

Continuamente a noi l’ansia vitale dalle terrene valli sale e sale, ansia selvaggia, ebrezza in mille voci, fumo sanguigno di banchetti atroci, spasmodici piaceri senza fine, mani usuraie, supplici, assassine; l’umano sciame, in cupidigia e noia, un lezzo afoso e fracido vapora e, spirando il suo ardore e la sua foia, se stesso inghiotte e rece e ridivora, e cova guerre e arti, e d’illusioni adorna il lupanare tutto brace, e gozzoviglia e fornica vorace nel vivido piacer dei baracconi, mondo infantil che per ognun dall’onda sorge e ognun nel fango risprofonda.

Ma noi per contro c’incontrammo al gelo dell’etere dagli astri folgorato; non i giorni, non l’ore ci fan velo: siam uomo? donna? vecchio o neonato? Le vostre angosce, le ansie e i peccati, dell’assassin le sensuali ebbrezze noi contempliamo dalle nostre altezze come i soli rotanti e illimitati. Muti approviamo il fremer della vita, muti assistendo delle stelle al gioco beviamo l’aura fredda e infinita e siam affini al celeste fuoco.

GLI IMMORTALI. HERMANN HESSE

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IMG_2726l’attesa dell’inizio di un nuovo lavoro, ricercare nella memoria un’immagine, un’idea da tradurre in materia. Quel tempo si dilata e abbraccia l’ozio, in un tango seducente dove il tempo conduce e l’idea timidamente segue. Una danza che trova l’armonia d’esecuzione, nell’attimo in cui l’idea si slega dal tempo corrente e vibra sola, in una sala prove, senza applausi e sguardi, senza programma e senza invitati.

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Diverse civilization, shared future. Bishkek, luglio 2018

2018-07-09-09-32-44trovarsi in un contesto diverso, conoscere l’effimera agitazione della fama, attraverso interviste e premiazioni, controlli per accedere alla corte del presidente del Kirkizistan, Sooronbay Gheenbekov; leggere il proprio nome in televisione in russo, leggere il proprio nome su una targhetta in italiano, avere una sensazione di spersonalizzazione, accorgendosi di non vivere realmente quelle situazioni, talmente inverosimili da tacciarle di menzogna, solo perché siamo disabituati a percepire fatti strani, per un sortilegio frutto dell’abitudine, del consueto. Il condizionamento operante sull’ acronimo ”tutti i giorni” senza slegare date, personificandole con aspetti, sfaccettature, etichette diventano data di scadenza, non ti desta da un nodo che con la polvere del tempo diventa cappio.

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DON CHISCIOTTE “contro i mulini a vento”

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L’organizzazione di una mostra d’arte, provoca l’acutizzarsi di malesseri, quali ansia, irritabilità e nervosismo. Il coordinamento di personalità diverse, gli artisti; il capire la finalità, il gusto dell’esposizione, la ricerca di un’estetica che si allinea ad un’idea. E’ implicito che il motore che trova un accordo in tutti gli attori è: la vendibilità è normale ma spero non sia l’unica motivazione, insieme ad una sorta di autocompiacimento, quando si ricevono complimenti per la propria opera. Ci dev’essere una sorta di distrazione da un’equazione di fruibilità e consumo. L’idea che uno spazio espositivo abbia la stessa valenza di un supermercato con articoli in promozione e piazzisti con il compito di irretire un pubblico di acquirenti, crea un alzamento innaturale dell’acqua poi il conseguente ristagno ed in fine la palude, il miasma incornicia il movimento inverso di un atto creativo. L’arte non è più al servizio di un intuizione, si slega dalla capacità di rappresentazione di un’idea e non ricerca lo stile; la capacità tecnica, rimasta orfana non tenta l’innovazione ma rimane fedele a se stessa, un giro tondo senza stretta di mani. L’episodio:” di un ragazzo che espone in piccolo paese, per una manifestazione di storica rivisitazione e realizza la vendita di un piccolo quadro, eseguito su cartone pressato, raffigurante un omino che cadeva nel vuoto; inquietante, espressivo, indicava il sogno di questo ragazzo di qualche giorno prima e la voglia di imprimere la sensazione di smarrimento e caduta. Dov’è la riuscita? è nel trovare un acquirente rispondere alla mia domanda: “perché ha scelto questo quadro? lui mi guardò e con semplicità e sicurezza mi rispose: “mi ha emozionato”; colpito ed affondato ma non in un acquitrino ma in una fonte sorgiva, fresca e prorompente, pura, nella semplicità della realizzazione di una vendita emozionale.

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Dushanbe, Tajikistan; La via della seta

img-20161112-wa0011l‘arte intesa come mezzo espressivo o arte intesa come via di conoscenza. La sintesi accorcia le distanze e rende l’arte una via espressiva della conoscenza. Possono le esperienze sedimentarsi nella mente per poi venire usate come una libreria, dalla quale si apre un libro e si accede ad una sensazione, ad un ricordo che malgrado il tentativo di relegarlo e riporlo con apposita cura, in una sorta di schedario, possa svanire o apparire con la forza di un’associazione di idee e avere la pazienza di farsi ritrarre e non perdere la valenza espressiva. Lo spettatore riconoscerà questo sforzo, senza indicazioni o la non curanza assoggetterà lo sguardo e chiuderà gli occhi, all’idea che rimarrà prigioniera inespressiva. Il tentativo non obbliga il risultato a dargli ragione e non cerca neanche scuse da elencare o per lo meno non diventa una coperta accogliente, ma il tentativo è un procedimento impavido e deve avere la forza prorompente e sicura che guarda, autocertificando la riuscita: in base al tempo, la qualità e la dedizione; Alla causa.

 

Daniele Falzarano

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SILK ROAD “International union of artist for peace”

International Union of Artist for Peace (IUAP) aims at promoting international dialogue on fine arts as well as the peaceful development of the international community. With 13 years of history, the Union acts as a non-profit organization which is particularly engaged in cultural Exchange activities. Having more than 2000 artist members from 60 countries Worldwide and successfully implemented numerous large-scale art exhibition in over 20 countries, IUAP’s event attracts participants from different sectors and has received Worldwide recognition by professional art istitutions.img-20161113-wa0028

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